lunedì 31 ottobre 2011

Pensieri random

Vorrei vivere in una città poetica.
In una città fotogenica, avvolta da colori pastello.
Non riesco a vivere in questa mia città vuota di ideali,
dove, se volgi gli occhi al cielo, incontri cenere fluttuante.

Fumiamo sigarette anche quando il pacco è vuoto.
Abbiamo la ciminiera di Cerano.

Tu mi sorridi e mi abbracci con lo sguardo.

Un motivo per continuare c'è.

mercoledì 21 settembre 2011

Ho perso la voce, ho la laringite, la febbre e non ho sei ore per studiare una poesia

Ho perso la voce. Ed è come se fossi morta.
La cosa più brutta è non poter gridare ed inveire contro la gente. Specie contro i neo-liceali, ragazzini di soli quattordici anni con in mano I-Phone ed Android e nelle mutande uccellini che, a bocca aperta, aspettano di essere cibati.
Ho la possibilità di starmene zitta e pensare, magari di escogitare una fuga dal neoclassicismo e dalle funzioni matematiche, eppure passo il tempo a sforzarmi di dire qualcosa, qualsiasi cosa perchè zitta non mi so immaginare.
Ho fame, ma deglutire è una pena dell'Inferno. "Come in vita parlarono tanto, ora sono costretti a recitare la storia delle loro vita mentre il fuoco divampa nella loro laringe".
Avrei dovuto conoscere Dante, forse saremmo andati d'amore e d'accordo. Lo avrei persuaso ad inserire fra i gironi dell'Inferno i ragazzini di primo superiore.
Cosa volete farci, non li sopporto. Cinque anni fa io mi nascondevo dietro il folto ciuffo dei miei lisci capelli e indossavo magliette larghe e leggevo libri e studiavo e non passavo il mio tempo su Facebook. Adesso le ragazzine hanno tutte capelli corti e in parte rasati, secondo la moda del momento, anche quelle ragazzine che l'anno precedente indossavano alte Hogan, mentre ora vestono larghi pantaloni col dread che spunta fra i capelli. Fumano ostinate, hanno già la sigaretta in bocca mentre scendono le scale al suono della campanella, ridono per ogni cosa e sono tutte un eterno amore mio, tesoro mio, sorellina mia.
Ho perso la voce, ho la laringite (eccheccazzo è solo un forte mal di gola) e anche la febbre. Inglese spiega troppo e mi hanno rotto il cazzo con sto "love of ruins".
Dite al mio professore d'italiano che ancora non è arrivato il primo giorno d'esami e non ho 6 ore per analizzare di una ode del Monti tutti i termini aulici e dotti e verificare a quale realtà si riferiscono, per verificare se il periodare è semplice o complesso e per individuare gli enjambements e valutare caso per caso se possiedono un particolare valore espressivo.....Sono passati solo 10 giorni dall'inizio e tutto VA MALE.

domenica 11 settembre 2011

Portami in campagna

Portami in campagna A. che ho voglia di vedere il sole.
Mi sfugge, nascondendosi dietro i palazzi, se mi affaccio sul balcone.
Portami in campagna A. ed accomodiamoci tra le spighe di grano, che ho voglia di sentirmi divorata dall'oro giallo e dal canto delle cicale.
Portami in campagna A. e mentre respiro tra le spighe grida al sole che mi ami.

Inverno

Andremo a raccogliere fiori di pesco nella primavera dei nostri giorni migliori.
Alle porte un vento gelido. Ci accompagnerà per tutto l'anno.
Ti ho comprato un maglione. Ti riparerai dal freddo e dall'indiscrezione altrui che a petto nudo non sei mai riuscita ad affrontare.
Vestirai in maniera appariscente, quando ti sentirai sicura di te stessa; colorerai le tue labbra di rosso fuoco, impavida. Toglierai il mio maglione, preferendo una gonna corta e calze sottili. Camminerai per strada guardando dritto, mentre gli altri guarderanno te.
Invidierò chi ti sarà accanto, invidierò quegli occhi altrui che ti spoglieranno di ogni veste e ogni parola.
Invidierò chi ti scoprirà, senza trucco, intenta a leggere autori francesi e sottolineare frasi.
Appoggerò la mia guancia al cuscino, credendo sia la tua, di guancia e cercando i tuoi occhi nel lampadario appeso sulla mia testa.
Ho già nostalgia di quello che mi dirai. Dei racconti e degli sfoghi. Delle lamentale e delle crisi di panico che coinvolgeranno il mio animo già turbato.
Grideremo insieme sedute sul terrazzo, reggendo vino rosso in pet trasparenti. Le parole si degraderanno in cenere che la gente scambierà per fumo, ignare che quelle siano le nostre confessioni.
Aspetterò il nostro futuro prossimo, desiderando che diventi imminente.

martedì 6 settembre 2011

Mania di protagonismo

La gelosia non è più di moda. Io sono una vecchia borsa, di quelle dimenticate nell'armadio della nonna. 
Ho sempre amato le borse, ma nella prossima vita voglio nascere cappello.
Uno qualsiasi per addobbare il capo colmo di vuota intelligenza. 
Oppure uno di quei cappelli che fanno ombra al povero contadino.
Così mi distinguerei dagli altri cappelli. 
Sarei un alternativo.
La mia anima non muta mai e porta con sé il modo di essere che mi appartiene.

domenica 4 settembre 2011

Nuovo respiro

"Non ne hai il coraggio, sei troppo fifona per farlo."
Avevo da poco aspirato fumo di una Chesterfield rossa agonizzante. La maggior parte era finito diritto nelle narici. Ho portato la sigaretta fuori dalla mia bocca e ho iniziato a tossire.
Tu mi guardavi con occhi perplessi che ancora, pensandoci, non riesco bene  a decifrare. Ti trovavi in bilico tra la soddisfazione e il dispiacere. Mi invitavi alla sfida con quel sorriso che si prolungava sulla guancia destra e io non ho esitato un altro istante. 
"Non ho paura, lo sai. E sai anche perché voglio farlo. Accendine un'altra". 
La mia mano ti ha strappato la cicca dalla bocca, l'ha portata alla mia e, mentre ti baciavo indirettamente, ho risucchiato una buona quantità di tabacco essiccato. Diminuiva, tra le mie dita, il volume del cilindro cartaceo. Altro fumo ha iniziato a uscire piano, inondando l'aria circostante e svanendo nel nulla. Questa volta non ho tossito e tu mi hai attratta a te reggendomi il collo e baciandomi con forza, preso dall'eccitazione temporanea. 
Per due minuti non mi hai permesso di staccarmi da quel bacio e le nostre lingue ballavano un tango senza tregua.
"Non voglio che sia io la causa di tutto questo. Se mi sono dimostrato ostile alla tua idea è perché non volevo sentirmi in colpa". Avevi il capo chino e gli occhi frustrati. 
"Non è colpa tua lo sai e sai anche quanto io sia una persona razionale; ma quando ti vedo accendere una sigaretta e ti sento pian piano calmarti, non riesco a far altro che provare invidia. Non credo di riuscire a sopportare un altro anno con quest'ansia perenne che mi perseguita. Non voglio ricorrere sempre al Lexotan e vedere mia madre che, parlandomi con voce dolce, mi passa montagne di fazzoletti. Voglio affacciarmi al balcone e ritrovarmi sola con una sigaretta in mano e sentire l'agitazione che mi devasta e mi corrode, salire in aria e svanire come il fumo della cicca che si consuma".
Mi hai abbracciata e alitando sul tuo orecchio ti ho detto: "voglio fare l'amore con te e sussurrarti Ti amo, mentre insieme fumiamo".
Mi hai spostato i capelli su di un lato, scoprendomi il bianco collo, baciandolo, baciandomi, mentre nella via parallela alla nostra la banda rallegrava l'aria di una Brindisi in festa.

venerdì 2 settembre 2011

Ho la sensazione di conoscere le sensazioni che proverò.

Ho già pianificato il mio inverno, disposto i maglioni nei cassettoni del mobile di legno tinto di un marrone scuro, lucido, da far invidia ai miei capelli spenti.
Riscalderò le giornate di dicembre con felpe collegiali, jeans Levi's, tiepidi marroni e verdi bottiglia da abbinare ad accessori dorati. Ah...e il grigio color fumo della centrale Cerano, quel fumo che da anni riempie i polmoni della mia città e i polmoni non più verdi delle campagne ormai morte.

giovedì 1 settembre 2011

Mi metto agli angoli delle strade

così quando la gente passa è costretta ad incontrarmi.

Ora che ci penso

non ho mai cominciato qualcosa di nuovo il primo del mese. Invece oggi è 1 settembre.

Ricomincio.

Da me. Non mi importava più di scrivere, non mi importava più di leggere. Mi sono presa una fase d riflessione, come fanno i giovani amanti che poi non tornano più ad amarsi, con la sola, sottile differenza che io sono tornata con la borsa piena di souvenires, pensieri e parole. Che io non mi sia mai amata non è difficile da ammetterlo. Ora invece credo di volermi quasi bene.
Rcomincio perchè in realtà non ho mai voluto smettere.

Sorbitevi le mie frasi senza senso.

non c'è posto nel mio cuore per un post in più su facebook